TraVaso, l'acqua di Pietro Perrone

TraVaso, l'acqua di Pietro Perrone

Poco più di un anno fa si è svolta la mostra monografica di Pietro Perrone e voglio ricordarla per il suo importante contributo all'arte contemporanea. 


Giovedì 16 giugno Pietro Perrone ha inaugurato la sua mostra dal nome TraVaso alle Officine Farneto di Roma. L’attenzione è catturata immediatamente dalle imponenti colonne tortili brunite che l’artista ha posto davanti all’entrata dello spazio espositivo, si tratta di manufatti creati dalla sovrapposizione del tema della mostra: le anfore.      Anfore che come vasi comunicanti travasano l’acqua creando cascate e cascatelle dal moto infinito. 


Anfore di terracotta disposte casualmente senza un ordine razionale come vuoti abbandonati al caso: vuote e piene; contenitori e contenuti. Ciò che risalta di più è la tecnica che Perrone, con orgoglio, fa rinascere manzoninamente da un antico trattatello di pittura casualmente acquistato in un mercatino di libri usati. Colori a olio  che con un procedimento di essiccazione solidifica e li usa come pastelli a cera ottenendo un risultato sorprendente su un materiale inusuale: l’ardesia delle lavagne.   
    

I segni così appaiono freschi e vivi, incisi sul fondo totalmente nero e solo muovendosi si riesce a cogliere le forme fortemente chiaroscurate. Le lavagne sono quelle obsolete non più in uso nelle aule scolastiche moderne, le LIM hanno ormai preso il loro posto. Le care vecchie lavagne testimoni inerti dei nostri ricordi hanno ancora le cornici usurate e sbiadite, scarabocchiate con calcoli e formule. Perrone ha tramutato il loro severo uso in qualcosa di tranquillo come lo scorrere del tempo, il fluido della conoscenza o più semplicemente quello dell’acqua. L’acqua che da anfora ad anfora scivola via, scorre, permea e bagna senza limiti, all’infinito. 



Sono numerosi i significati legati ai simboli di Perrone in cui si possono ritrovare le più personali soluzioni.
Il supporto pittorico non ha cambiato la sua funzione mediatica è rimasto tale ma l’artista con il suo tratto ha inventato una nuova e originale espressione!










Per maggiori informazioni visita il sito: www.officinefarneto.it


Dal 16 Giugno 2016 al 21 Giugno 2016
Roma, Officine Farneto
Curatori: Miriam Castelnuovo, Massimo Lupoli
Enti promotori: Regione Lazio e Roma Capitale

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