I décollage di Mimmo Rotella

I décollage di Mimmo Rotella



 Mimmo Rotella si è spento undici anni fa all’età di ottantotto anni a Milano che con una serie di mostre ha ricordato lo scorso anno l’anniversario della sua morte. L’inserimento dell’artista in questa rubrica del riciclo non è difficile da intuire, la casualità o la volontarietà del suo gesto su un supporto di facile reperibilità ben lo inquadra. 

Mentre la pop-art americana poneva sul mercato l’arte come merce di consumo e di benessere sociale celebrandola come una diva di Hollywood, Rotella lavorava in antitesi su quei poster con un gesto forte di strappo e ribellione come gli anni che sarebbero giunti di lì a poco in tutto il mondo sotto il nome di “Sessantotto”. Stratificazioni di poster murali che Mimmo incollava su tela. Immagini pubblicitarie del Cinema americano e nostrano in un'epoca che stava creando nuovi miti sulla scia consumistica, prima avvisaglia della globalizzazione contemporanea.

Egli sottopone alla ludica azione manifesti pubblicitari incitanti al consumismo e locandine di film giungendo fino quelli della disputa politica degli anni Settanta sui temi sociali del divorzio e dell’aborto. Rotella, lacerando il poster superficiale, cancella il suo significato originario e svela quello coperto come nuovo, altrimenti invisibile. Il gesto lascia così libero corso al caso e la tecnica del décollage è controllata e imprevedibile allo stesso tempo. Mi piace la novità della sua pratica neo-realista così originale!

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