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Visualizzazione dei post da giugno, 2017

YINKA SHONIBARE: La mia arte non annoia mai!

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Yinka Shonibare (MBE): " La mia arte non annoia mai!" Yinka Shonibare, ritratto Un artista contemporaneo che vede nell'arte la capacità di migliorare la realtà come il trasformare una pagina bianca in una piena di colori e di forme. Un mondo in cui la forma è veicolo, medium. La sua arte conciliante e concordante che riunisce magicamente nella vita il folclore alla mitologia, la storia alla filosofia e alla politica; tanti elementi fondamentali per la conoscenza del mondo e degli altri. Lui stesso racconta come l’arte l’abbia aiutato a comprendere la vita, riempendo quei luoghi dove prima non c’era nulla. Il concetto di arte Yinka l’ha maturato attraverso la curiosità verso la conoscenza del mondo e la consapevolezza di non essere l’unico artista e che molto si può imparare dagli altri. Probabilmente la sua doppia nazionalità anglo-nigeriana l’ha condotto a una visione più ampia della realtà.   Y.Shonibare, The Swing (After Fragonard) Shonibare nac

CAPOLAVORI SIBILLINI L’arte dei luoghi feriti dal sisma

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 CAPOLAVORI SIBILLINI  L'arte dei luoghi feriti dal sisma Osimo (An) Palazzo Campana dal 19 febbraio al 19 novembre 2017                                     “Nobil natura è quella che a sollevar s’ardisce”                                   G.Leopardi Corrado Giaquinto, La Maga - Olio su tela Riunire materialmente le opere di ben otto comuni marchigiani non è cosa facile e questa è un’occasione imperdibile per ammirare il patrimonio artistico circoscritto nell’area dei Monti Sibillini pesantemente colpiti dal recente sisma. La mostra nasce dalla necessità di restaurare i luoghi dove queste opere erano custodite per potervele ricollocare e restituire alla comunità alla quale appartengono la propria identità artistica e culturale che esse rappresentano. Il percorso inizia con la rassegna fotografica sul recupero tra le macerie delle tele da parte dei vigili del fuoco e con alcune di queste opere che sono ancora oggetto di restauro. Nelle sale di palazzo Campan

IL TRONO DISARMANTE di KESTER Cristóvão Estavão Canhavato

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IL TRONO DISARMANTE di Kester -  Cristóvão Estavão Canhavato Durante una visita al British Museum di Londra nella zona all’arte contemporanea dedicata all’Africa, Oceania e Americhe c’è un’opera di Cristóvão Estavão Canhavato chiamata Thron of weapons, (2002) che mi ha particolarmente colpito. L’opera fu selezionata con altre cento dal museo londinese con l’importante compito di rappresentare i vari paesi del mondo contemporaneo. Canhavato è un artista nato a Zavala, nel sud del Mozambico, il 15 luglio del 1966 e da bambino assistette alla decolonizzazione del suo paese dal Portogallo conclusasi nel 1975. L’ex-colonia si dichiarò subito marxista e leninista affiliandosi alla politica comunista dell’Unione Sovietica che la sostenne, economicamente e militarmente, fino alla guerra civile (1977-1992) generando due fazioni contrarie e causando più di un milione di vittime. Dopo la caduta del muro di Berlino il comunismo perse le sue aderenze anche nelle politiche estere e non invi

Le maschere di Romuald Hazoumé

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“Ho restituito all’Ovest ciò che gli appartiene, ciò che la società dei consumi rifiuta e che ci invade ogni giorno” R.Hazoumé E’ ciò che l’artista beninese offre all’arte contemporanea dalla metà degli anni Ottanta con spirito critico di denuncia, non poco graffiante, verso una società di consumo che tutto divora e trasfigura.  Rinnovo il mio concetto di riuso nell’arte come sempre vivo e sono convinta che la plastica si presta adeguatamente come materia prima più diffusa. E’ il “bidon” o tanica di plastica usata generalmente per il trasporto di liquidi che Romuald impiega e piega, scaldandola e donandole una nuova forma, una sorta di Art Brut ragionata.  Nato nel 1962 in un clima biculturale diventa famoso con opere come la Bouche du Roi (1997-2005) che viene esposta al bicentenario dall’abolizione della schiavitù e acquistato dal British Museum di Londra. Nelle sue installazioni di mixed-media le forme da lui plasmate danno espressione nuova a

EL ANATSUI La luce e il colore, le trame svelate

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 El Anatsui La luce e il colore, le trame svelate  E’ il vento africano, ghibli o scirocco, che dir si voglia, che sta soffiando sul mondo dell’arte, qualcosa di nuovo, con personaggi come El Anatsui. I più importanti musei del mondo e i collezionisti privati stanno acquistando le sue opere molto apprezzate e ricercate. El Anatsui nasce 73 anni fa in Ghana ma si trasferisce in Nigeria, dove insegna all’università e forma con altri artisti nel 1970 il Nsukka Group. L’interesse del gruppo è l’arte contemporanea e la sua onda di novità capace di conquistare il mercato dell’arte. Il suo successo è dovuto alla capacità di saper mescolare le tradizioni locali con i materiali riciclati attraverso tecniche eterogenee tradizionali e non. Del 2007 è Earth’s Skin in alluminio e gomma di copertone di ben 4,5 metri per 10, riunito nella grande retrospettiva che il Brooklyn Museum gli dedica nel 2013 intitolato Gravity and Grace: Monumental Works by El Anatsui. Enormi opere che

UNSELFIE di Domenico Sestito

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Domenico Sestito in una mostra collettiva espone i suoi unselfie, fotografie di sconosciuti scattate durante i suoi viaggi quotidiani in treno. All'interno della mostra Selfie-sh  negli spazi di Nhow Milano. Dal 4 maggio al 15 ottobre 2017. Si può raccontare la storia di un uomo senza sapere nulla di lui, senza conoscere il suo nome e la sua identità o peggio ancora il suo volto? Sì, si può fare, se si vuole, con la fantasia e l’immaginazione, o più semplicemente, attraverso l’arte. Sestito, nell’arco di tre anni, con più di trecento scatti ha non-ritratto i passeggeri dello stesso treno che giornalmente prendeva, documentando di nascosto momenti di vita dell’uomo comune decapitato artisticamente. La casualità è la caratteristica principale degli scatti, vite sconosciute che si sono avvicendate così senza un ordine definito e misurato, in una sequenza dall’esisto inaspettato e sorprendente. Le persone-personaggi sono stati immortalati così come sono ovviamente non in pos

Perentoria figura: mostra di incisione contemporanea a Roma

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Andrea Lelario, Francesco Parisi e Patrizio Di Sciullo espongono le loro incisioni contemporanee al Museo dell'Istituto centrale per la grafica di Roma, dal 5 aprile prorogata al 26 agosto 2017. Tre artisti contemporanei, tre incisori italiani, tre docenti di accademia di belle arti in tre sale di museo sono il risultato sinergico di Rita Bernini e Gabriella Bocconi che all’interno dell’Istituto centrale per la grafica sono riuscite a riunire i loro lavori in una singolare esposizione così come il suo titolo. Perentoria figura è stato scelto da Rita Bernini a seguito di una frase menzionata da Francesco Parisi, e ben si addice a ciò che lui, con Andrea Lelario e Patrizio Di Sciullo, volevano esprimere: la figura, ovvero la forma, e perentoria ovvero decisiva, ultima, chiara, la quale non ammette indecisioni e ripensamenti così come la tecnica dell’incisione richiede. Il dizionario UTET dedica al lemma due pagine, come aggettivo, elencandone tutti i significati con i relativi e