YINKA SHONIBARE: La mia arte non annoia mai!
Yinka Shonibare (MBE): "La mia arte non annoia mai!"
Shonibare nacque a Londra il 9 di agosto del 1962 e dopo tre anni si trasferì con la famiglia a Lagos. Crebbe e si formò in una delle città più ricche del continente africano in cui il petrolio nigeriano costituisce la massima risorsa del paese. In un breve intervallo di tre anni la Nigeria fu colpita dalla guerra civile detta del Biafra (luglio, 1967-gennaio, 1970) con sanguinosi genocidi. Di questi scempi rimasero memorabili le immagini dei telegiornali di denutrizione infantile, purtroppo letale, che impressionarono il mondo intero. In seguito a questo evento fu fondata l’organizzazione dei Medici Senza Frontiere (1971).
Nel 1979 tornò nel Regno Unito e iniziò gli studi di Belle Arti, entrando in un mondo fatto di regole e divieti, così lontano dalla sua Nigeria. Portò con sé i toni e i colori della sua Africa con i tessuti batìk.
Y.Shonibare, Boy on Globe 4, 2011 |
Nel 1979 tornò nel Regno Unito e iniziò gli studi di Belle Arti, entrando in un mondo fatto di regole e divieti, così lontano dalla sua Nigeria. Portò con sé i toni e i colori della sua Africa con i tessuti batìk.
Le stoffe tradizionali hanno una lunga storia che vede anch’essa lo sfruttamento di pattern locali tessuti e distribuiti in tutto il mondo con marchio brevettato di Manchester, ma venduti soprattutto nelle ex colonie, proprio dagli ex colonizzatori inglesi che si appropriarono di tale monopolio: i Dutch wax, traduzione di cera olandese. Questa è la materia prima per creare vestiti, scarpe, copricapo, borse, complementi d’arredo come lampade, poltrone, divani, tende, e per tutti gli usi nella vita quotidiana.
Un rimando ai diritti umani ancora violati in tutto il mondo nella moltitudine dei suoi linguaggi con uno stile veramente unico e istrionico.
Y.Shonibare, The Sleep of Reason Produces Monsters, America, 2008, Brooklyn Museum, chromogenic photograph |
Danza, recitazione, musica, cinema si ritrovano in comunione con le arti maggiori. Famosa nella sua officina londinese è la cassetta delle lettere usata come Guest Projects, una proposal box per iniziative di artisti emergenti con progetti di interesse sociale. Shonibare commissionò, a tal proposito, a una famosa fabbrica inglese la Belleby & Co.Globemaker di Londra, alcuni mappamondi da inserire nelle sue opere. La sua arte si può definire democratica tout-court pur essendo l’artista aristocratico e insignito Membro dell’Ordine dell’Impero Britannico nel 2004. Shonibare si esprime su tutti i temi sociali dichiarandosi apertamente, non da ultimo lancia le sue accuse di corruzione e avidità ai governanti per la stringente crisi economica mondiale. Due mondi, bianco e nero, che apparentemente sono distanti ma vicini nella sensibilità artistica unica di Shonibare riprendendo le frasi di Sartre di nero come non-bianco o colonizzato dove “l’araldo dell’anima nera è passato attraverso le scuole bianche, secondo la legge che rifiuta all’oppresso tutte le armi che ha rubato lui stesso all’oppressore e allo shock della cultura bianca che la sua negritudine è passata dall’esistenza immediato allo stato riflesso. Ma dallo stesso colpo ha più o meno smesso di viverla. Scegliendo di vedere ciò che è si è sdoppiato, lui non coincide più con sé stesso”…(da Orfeo Nero, 1948). Ebony and Ivory possono vivere in perfetta armonia come i tasti di un pianoforte…
Y.Shonibare, Fake Death Picture (The Death of Chatterton-Henry Wallis), 2011, Brooklyn Museum |
Y.Shonibare, Scramble for Africa, 2003, Brooklyn Museum |