UNSELFIE di Domenico Sestito

Domenico Sestito in una mostra collettiva espone i suoi unselfie, fotografie di sconosciuti scattate durante i suoi viaggi quotidiani in treno. All'interno della mostra Selfie-sh negli spazi di Nhow Milano. Dal 4 maggio al 15 ottobre 2017.



Si può raccontare la storia di un uomo senza sapere nulla di lui, senza conoscere il suo nome e la sua identità o peggio ancora il suo volto? Sì, si può fare, se si vuole, con la fantasia e l’immaginazione, o più semplicemente, attraverso l’arte. Sestito, nell’arco di tre anni, con più di trecento scatti ha non-ritratto i passeggeri dello stesso treno che giornalmente prendeva, documentando di nascosto momenti di vita dell’uomo comune decapitato artisticamente. La casualità è la caratteristica principale degli scatti, vite sconosciute che si sono avvicendate così senza un ordine definito e misurato, in una sequenza dall’esisto inaspettato e sorprendente.

Le persone-personaggi sono stati immortalati così come sono ovviamente non in posa ma nella loro autentica e spontanea casualità. In un’epoca in cui il selfie è un fenomeno di autocelebrazione dell’io e illustra le pagine diaristiche della nostra vita ciò appare contraddittorio e pragmatico. Comunemente i selfie sono momenti di vita istantanei che vengono poi condivisi sui social con la voglia di raccontare qualcosa di noi agli altri. E’ per questa sua peculiarità di social medium che i selfie non si possono definire prodotti artistici. Ma ogni volta che si pone un limite alla parola “arte” ecco che come l’acqua essa s’infiltra e si ribella a qualsiasi confine spazio-temporale. Sestito con i suoi unselfie l’ha dimostrato. Ha utilizzato un semplice smartphone, uno strumento veloce che si può dire democratico, per l’uso indistinto da parte di tutti. 

Unselfie è ospitato in SELFIE-SH la collettiva di artisti e designer internazionali dedicata al ritratto contemporaneo fino al 15 ottobre prossimo.



Le sedici fotografie a colori sono state da lui selezionate, tra le tante, per i tratti più espressivi e incisivi. Le mani incrociate, le gambe accavallate, le borse tenute sulle gambe, e tanti altri atteggiamenti che abitualmente prendiamo quando ci sediamo. Tratti reali che non hanno bisogno di un volto per immaginare la storia della vita di ciascuno di loro. L’artista non ha voluto psicanalizzare le figure decollate ma indurre la nostra curiosità a farlo. Lo spettatore istintivamente e involontariamente tende così a fare delle associazioni e delle scelte, come in un gioco. L’attenzione è catturata e catalizzata verso la situazione che ci coinvolge come astanti nella scena.

Questo è un modo alternativo di indagare l’altro senza fermarsi sull’apparenza, intento che persegue tutta la mostra del Nhow di Milano.

Vite di uomini e donne senza volto e senza nome. Un viaggio nel viaggio attraverso gli scatti rubati dell’artista. Storie diverse che percorrono binari paralleli come nel romanzo di Calvino Se una notte d’inverno un viaggiatore, senza però mai incontrarsi.




Paola Scalise


Nhow Milano
via Tortona, 35 
ingresso libero
dal 4 maggio al 15 ottobre 2017
per informazioni sull'artista visita il suo sito
per maggiori informazioni visita il sito della mostra


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