GIOTTO NELLA CAPPELLA DEGLI SCROVEGNI
GIOTTO NELLA CAPPELLA DEGLI SCROVEGNI
particolare dell'Adorazione dei Magi nelle storie di Cristo, affresco cm 200x185 ph Paola Scalise* |
particolare dalla Fuga in Egitto, affresco cm 200x185 ph Paola Scalise* |
Giotto spezzò la
tradizione bizantina trasferendo la sua pittura sul delicato verismo ponendo il
Cristo in mezzo alla gente, raccontando una storia importante con tono semplice
non austero. Come disse Cennino Cennini nel Libro
dell’arte (1390), egli «rimutò l’arte di greco in latino, e ridusse al
moderno; ed ebbe l’arte più compiuta che avesse mai nessuno». Per me tornare a
Padova a visitare la Cappella degli Scrovegni è stato emozionante perché la
prima volta che la vidi da bambina impresse nella mia mente un modo di costruire
lo spazio attraverso le proporzioni, la prospettiva e di come l’inclinazione
dei piani di costruzione faccia la differenza; luoghi in cui le figure si
muovono in modo naturale cadenzato e ritmato dal tempo di narrazione. Il
Ghiberti ne I Commentari (1452-1455) scrive come Giotto raggiunse la grandezza:
«Arrecò l’arte naturale e la gentilezza con essa non uscendo dalle misure».
particolare della volta stellata ph Paola Scalise* |
Ogni riquadro si fissa nella memoria di chi lo vede senza inutili orpelli a distrarre l’attenzione da ciò che è veramente importante: un uomo, Gesù, che ha cambiato la storia degli uomini, per amore. I gesti, le posture, le espressioni dei visi e soprattutto gli sguardi degli attori intrecciano trame narrative riprese plasticamente da Giovanni Pisano nei suoi affollati pulpiti. Anche riprese dalla successiva produzione artistica di grandi autori, mi riferisco a uno più tardo: Donatello in una delle sue tante Madonne con bambino, quella del Louvre (1455 ca), una terracotta dipinta e dorata, evidente trascrizione in scultura della pittura giottesca. A mio parere Donatello, che lavorò a Padova, non poteva non aver visitato la Cappella degli Scrovegni. Giotto tra il 1303 e il 1305 affresca su commissione di Enrico Scrovegni la Cappella dieci anni dopo la Basilica francescana. Il percorso della visita è facilitato dal video trasmesso all’entrata della Cappella, in cui si parla della biografia di Giotto, della sua opera, del restauro e degli sforzi per il mantenimento nel tempo dei delicati affreschi. Il mio consiglio è quello di farsi guidare ingenuamente alla lettura delle storie: quelle dedicate alla Vergine e al Cristo che si susseguono su due registri sovrapposti, ritmati dalle personificazioni di vizi e virtù, fino al Giudizio Universale, posto come d’uso, sulla parete d’uscita, il più palese messaggio didattico al buon cristiano prima di lasciare il luogo sacro, come vuole la tradizione.
particolare dalla Nascita di Gesù e l'annuncio ai pastori, affresco cm 200x185 ph Paola Scalise* |
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Galleria:
particolare del Giudizio Universale ph Paola Scalise* |
particolare del Giudizio Universale ph Paola Scalise* |
Giudizio Universale, affresco cm 1000x840 ph Paola Scalise* |
La lavanda dei piedi, affresco cm 200x185 ph Paola Scalise* |
particolare della Lavanda dei piedi, ph Paola Scalise* |