Gli SPAZI SIDERALI di CARLO LORENZETTI

Gli SPAZI SIDERALI di Carlo Lorenzetti                                               Bertolami Fine Arts, Palazzo Caetani Lovatelli, Roma. 


C’è lo spazio temporale di un mese, questo di febbraio, per visitare la mostra monografica dell’artista Carlo Lorenzetti a Palazzo Caetani Lovatelli di Roma. Carlo Lorenzetti (Roma, 1934) è un incisore e scultore contemporaneo che ha dedicato la sua carriera artistica alla purezza segnico-formale e al movimento materico. Nella prima sala che introduce all’esposizione, sono visibili i disegni in acrilico e grafite dalla seducente freschezza, lavori in cui il tratto libero e forte si ferma e sfonda lo spazio bidimensionale per una terza dimensione. E il disegno che per Lorenzetti è il primo passo nella progettazione scultoria, come incipit della creazione artistica, qui vive di luce propria e dialoga con gli Spazi Siderali, le sue cinque sculture metalliche collocate sugli espositori verticali. 
Catalogo della mostra
Nella sala accanto sono sistemate le sue sculture più grandi come la Spiralato, in ferro sbalzato, grafitato e barra, in cui le forme primarie pure s’incontrano, sono incidenti e creano un equilibrio gravitazionale delicatissimo e armonioso. In Instabile, Lorenzetti piega la materia rendendola tutt’altro che instabile, un modo tangibile di fermare il movimento, l’oscillazione della grande voluta metallica. Spazi reali, pragmatici e misteriosi in cui la forma è il contenuto o il contenitore. In Duale accosta la rigidità verticale della forma a quella piegata e morbida, matericamente identiche ma che nella forma tradiscono una diversa natura. 
Un simbolismo ricco e aperto a ricchissime interpretazioni ma che resta ancorato saldamente al titolo dell’intera mostra: Spazi Siderali, spazi dell’universo, in cui il caos primordiale appare ordinato e perfetto, attraversati dal Vascello Siderale, la gigantesca scultura a parete in ferro grafitato e acciaio brunito, che taglia lo spazio circostante con le vele al vento. Sono le rotte delle navi, le scie immaginarie lineari o circolari, prevedibili e imprevedibilmente ondulate, ritmiche o libere, tracce di navigazione stellare proiettate perpendicolarmente per noi. Lorenzetti esplora lo spazio più lontano, quello interstellare. Il metallo opaco grafitato, lucido e brunito delle sculture gioca con le ombre e le luci delle sale riccamente affrescate. Il termine grafitato indica il trattamento che l’artista adopera con pittura di grafite con finalità di copertura protettiva del metallo. 
Carlo Lorenzetti
La plasticità della materia nelle opere di Lorenzetti è magnetica, energetica e viva. Il percorso svolto dall’artista svela la sua ricerca instancabile verso la forma pura creata del gesto sicuro e perentorio, un’azione al limite del punto di non ritorno. Conosco personalmente Carlo Lorenzetti perché fu il mio insegnante di plastica all’Istituto d’Arte di Roma e lo ricordo come una persona riservata e rigorosa, dispensatore generoso di consigli, amabile e ironico. Negli anni ho continuato a seguirlo sempre più convinta che sia un artista unico, dotato di un suo stile personalissimo e originale nel mondo dell’arte contemporanea. 

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