EMEKA OGBOH E I SUOI SOUNDSCAPES

EMEKA OGBOH e i suoi Soundscapes

Quando si parla di Africa non si possono descrivere le sensazioni che si provano con semplici parole. Emeka Ogboh ci riesce con la sua sound-art riproducendo nelle sue installazioni audio gli spazi privati e comuni rubati dalle strade come su un taccuino, dalle cui pagine vibranti di voci, rumori e ritmi svela la realtà quotidiana del suo popolo. Un modo originale di proporre la sua Africa in quel mercato dell’arte definito dall’antropologo Jean-Loup Amselle, Franciafriche in cui il monopolio delle opere pare esclusivo appannaggio dei Francesi. Le opere create nel continente nero sono da sempre state esportate, esposte e soprattutto vendute con la loro mediazione. Ora gli artisti africani cercano nuove strade verso l’affermazione della loro identità, non solo artisticamente, volgendo lo sguardo al Giappone, agli Stati Uniti e come ha fatto Emeka anche verso altri Stati in cui le sue opere sono state acquistate da privati come in Croazia, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Inghilterra, Italia, Lussemburgo, Spagna, Svizzera e Turchia.

Lagos, mercato di Balogun

L’artista è nato nel 1977 a Enugu in Nigeria e si è laureato in Belle Arti all’Università della Nigeria, Nsukka nel 2001. L’Università in cui trent’anni prima El Anatsui aveva creato il suo gruppo artistico. L’interesse per la sound art proviene dall’incontro nel 2008 con l’artista multimediale, austriaco Harald Scherz alla Fayoum Winter Academy in Egitto. Da questo momento si applicherà alle registrazioni nelle trafficate e laboriose strade di Lagos, tra i clacson delle auto e le voci dei venditori ambulanti. 

Market Symphony, Smithsonian National Museum of
African Art, Washington

Il suo inserimento da parte mia nei cosiddetti riciclanti deriva dall’impiego di suoni già usati, irripetibili e unici, hic et nunc, ma catturati dal registratore e riproposti come materiale-immateriale, amplificando enormemente la percezione dell’esistenza umana nel suo dinamismo spontaneo. Sentire non solo attraverso le proprie orecchie ma con il cuore. Le sue opere sono riconosciute in tutto il mondo tanto che lo Smithsonian National Museum of African Art di Washington, nel 2015 gli ha commissionato per la propria galleria, un site-specific, Market Symphony, con i suoni del mercato Balogun di Lagos, in cui le voci si intrecciano in modo tentacolare teletrasportando il visitatore in uno spazio aperto vivo, chiassoso e colorito. I suoni sono riprodotti tramite altoparlanti montati al centro di vassoi di smalto vivacemente colorati comunemente utilizzati per la vendita delle merci sulle bancarelle nei mercati nigeriani 

Altoparlante-vassoio smaltato, particolare

Il suono per Emeke è come una scultura ad occhi chiusi in cui ricostruire la quotidianità. Una Vucciria di Guttuso in versione audio in cui i ricordi risvegliano la realtà umana di un qualsiasi popolo del mondo che vive col commercio come motore dell’economia. Nel curriculum dell’artista ricordiamo la partecipazione alla 56° Biennale di Venezia nel 2015 e nella recente Documenta #14 di Atene e Kassel. Attualmente, egli è un artista presso DAAD (Deutscher Akademischer Austauschdienst) a Berlino, Germania.   

Emeka Hogboh

Per maggiori informazioni e per ascoltare le opere vai al sito dell'artista 

Galleria:

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Emeka Ogboh and his Soundscapes

When it comes to Africa, the feelings that arise cannot be described with simple words. Emeka Ogboh succeeds with his sound-art by reproducing in his audio installations the private and common spaces stolen from the streets as on a notebook, whose vibrant pages of voices, noises and rhythms reveal the daily reality of his people. An original way of proposing his Africa in that art market, defined by the anthropologist Jean-Loup Amselle, Franciafriche, in which the monopoly of artworks seems to be the exclusive prerogative of the French. The works created on the black continent have always been exported, exposed and mostly sold through their mediation. African artists are now seeking for new ways of affirming their identity, not just artistically, turning their gaze to Japan, the United States and, as Emeka, to other states where his works have been bought by private acquirers, such as Croatia, Denmark, Finland, France, Germany, Greece, England, Italy, Luxembourg, Spain, Switzerland and Turkey.

The artist was born in 1977 in Enugu, Nigeria and graduated in Fine Arts at the University of Nigeria, Nsukka in year 2001. The University where thirty years before El Anatsui had created his artistic group. The interest in sound art arose from a meeting with the Austrian media artist Harald Scherz in 2008 at the Fayoum Winter Academy in Egypt. From then on, he applied to the recordings in the busy and laborious streets of Lagos, among the car horns and the voices of street vendors. 

His inclusion in the so-called recyclers comes from the utilizzation of previously used, unrepeatable and unique sounds, hic et nunc, but captured by the recorder and repurposed as material-immaterial, greatly amplifying the perception of human existence in its spontaneous dynamism. Hear not only through your ears but also with your heart. His works are so recognized all over the world that Smithsonian's National Museum of African Art in Washington has commissioned for his gallery a site-specific Market Symphony in 2015 with the sounds of the Balogun market in Lagos, where the voices intertwine in a sprawling way by teleporting the visitor into an open, lively, colourful space. The sounds are played through loudspeakers mounted in the centre of brightly coloured enamel trays commonly used for sale of goods on stalls in Nigerian markets. 

The sound for Emeke is like an eyes-shut sculpture in which to rebuild everyday life. A Guttuso Vucciria in an audio version in which memories awaken the human reality of any people in the world who lives as if commerce was the engine of economy. In the artist's resume we remember the participation in the 56th Venice Biennale in 2015 and in the recent Documenta # 14 of Athens and Kassel. Currently, he is an artist at DAAD (Deutscher Akademischer Austauschdienst) in Berlin, Germany.

for the sound pieces visit his website