REGINA VIARUM La via Appia nella grafica tra Cinquecento e Novecento - Roma, Istituto Centrale per la Grafica dal 19/09/23 all'11/02/24

 REGINA VIARUM La via Appia nella grafica tra Cinquecento e Novecento – Roma, Istituto Centrale per la Grafica                          dal 19 settembre 2023 all'11 febbraio 2024



Non è facile raccontare la storia di una strada, figuriamoci quella di una consolare antichissima e famosa come la via Appia! Ma Gabriella Bocconi, la curatrice della mostra e del relativo catalogo, l’ha fatto in modo esemplare attraverso gli occhi degli artisti nei quattrocento anni più significativi della storia della grafica, attingendo dal grande e prezioso patrimonio artistico che l’Istituto Centrale per la Grafica possiede. Regina, così è stata chiamata non solo per la sua importanza sulle altre ma anche per i personaggi storici che l’hanno “calpestata” nel più stretto senso della parola. La via di collegamento più diretta verso Oriente che si è andata via via allungando per giungere fino a Brindisi. La Regina delle strade lunga circa 650 chilometri attraversa il Lazio, la Campania, la Basilicata e la Puglia. Uno sguardo a tutto tondo dalle rovine, come testimonianze del passato, al paesaggio che in alcune panoramiche pare immutato. La via Appia, tra le consolari, resta in alcuni tratti urbani ancora intonsa per le dimensioni e il caratteristico lastrico ancora oggi méta di turisti ammaliati dalla sua bellezza, tanto decantata dagli scrittori romantici e per le residenze dorate del jet set cinematografico internazionale. Le incisioni dal XVI secolo sono state le guide turistiche che hanno pubblicizzato e promosso il nostro Belpaese per mano di artisti italiani e stranieri. Luoghi canonici del Grand tour celebrati da Montesquieu, De Brosses, Goethe, Chateaubriand, Stendhal, Dumas, Dickens e, prima di tutti loro, da Montaigne.


Romualdo Moscioni (Viterbo,1849-Roma, 1925)
Venosa, Fianco esterno dell'abbazia della SS.Trinità
Stampa all'albume (foto P.Scalise)


Gabriella Bocconi evidenzia come «I monumenti collocati lungo il tracciato della strada consolare “regina” divennero soggetti ricorrenti, studiati per comprenderne la storia e le caratteristiche costruttive o raffiguranti con i loro aspetti contingenti, in quella commistione di natura e opera dell’uomo che oggi chiamiamo ‘paesaggio culturale’».


Il progetto nasce, come ci spiega Maura Picciau, Direttrice dell’Istituto Centrale per la Grafica, dalla richiesta da parte del Ministero della Cultura per candidare la strada consolare all’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco proposta nel gennaio scorso. E chiosa: «Grande la sorpresa nel constatare, dopo una diffusa e approfondita ricerca – come un ecoscandaglio – che nelle nostre collezioni centinaia di opere rispondessero alla chiamata sul tema Via Appia».  Le opere in mostra sono circa 70 selezionate tra le oltre 300 di cui disegni, incisioni, matrici, libri, fotografie e attraverso le poesie dei contemporanei. Da Appia Antica di Elio Pecora:

Regina delle strade, porta aperta

sul mondo senza confini,

qui la gloria s’accampa,

qui la memoria si stempra

nel farsi destino. 

 

Angelo Rossini (Roma, 1871 -1939)
Campagna con ruderi ai lati di via Appia Antica
Acquaforte (foto P.Scalise)

Il visitatore potrà restare sorpreso nello scoprire come alcuni luoghi abbiano cambiato nome nel tempo e come alcuni edifici antichi siano stati abbattuti o hanno rischiato la demolizione oppure come sono stati idealisticamente disegnati immaginandoli dalle loro rovine. Le antichità romane sono il primo passo verso un percorso a tappe che può essere seguito su mappa con lo smartphone attraverso il link https://appia.calcografica.it/ corredato da interessanti schede di approfondimento sulle opere oltre che per un riscontro topografico. L’esposizione è godibilissima e organizzata secondo la cronologia. Immancabili le incisioni del noto Giovanni Battista Piranesi, architetto veneto, che a Roma ebbe la sua fortuna di cui l’Istituto conserva il suo fondo. Oltre a lui anche Marteen Van Heemskerck, Etienne Du Perac, Walter Crane, Luca Cambiaso, Carlo Maratta, Umberto Prencipe, Luigi Rossini, Felice Giani, Nicolas Didier Boguet, Philipp Hackert, Duilio Cambellotti.

Un viaggio affascinante verso sud attraversando lo spazio e il tempo, l’eterogeneità dei linguaggi artistici, dall’archeologia al bello ideale, dal Romanticismo al Neoclassicismo, dal collezionismo alla fotografia, in questa mostra c’è una buona parte della storia dell’arte illustrata dagli artisti ma soprattutto raccontata dagli esperti. L’Istituto durante l’anno apre le porte della sua stamperia al pubblico per mostrare le diverse tecniche anche con prove di stampa. La gratuità dell’ingresso è un elemento a favore per visitare, anche più volte, questa imperdibile mostra.

Catalogo della mostra edito da Dario Cimorelli editore con contributi di: Rita Bernini, Gabriella Bocconi, Angiola Maria Canevari, Franco Fanelli, Lucia Ghedin, Giorgio Marini, Gabriella Pace, Maria Giulia Rinaldi, Isabella Rossi, Giovanna Scaloni, Luca Somma, Silvia Triscuzzi; con le presentazioni di Maura Picciau e Angela Maria Ferroni. Per l'acquisto al link

catalogo



Per maggiori informazioni sulla mostra clicca qui






Galleria:

(foto di P.Scalise)

Carlo Maratta (Camerano, 1625- Roma, 1713)
Numa Pompilio riceve le leggi dalla Ninfa Egeria
Sanguigna su carta vergata avorio

Giovanni Maggi (Roma, 1566 - 1618)
Vetustu Metelloru Sepulchru ad Caput Bovis Iuxtu
S.tu Sebastianum, da Illvstrivm Vrbis.Romae Aedificiorv.Et.
Ruinarvm,
1618
Acquaforte

Anonimo, XVI secolo,
Circi.Castrensis. Caracalli Vulgo Appellati AdTertivm Ab Urbe Lapidem
Via Appia Siti,
da
De ludis circensibus di Onofrio Panvinio (Verona, 1530- Palermo, 1568)
Edizione Battista Ciotti, Venezia 1600
Acquaforte

Carlo Nolli (Montronio, 1724 - Napoli, ca.1775)
Da disegno di Giuseppe Piermarini (Foligno, 1734-1808)
Alzato dell'Arco di Traiano di Benevento, da 
L'Arco di Traiano di Benevento illustrato da Mons.Camillo De Marsi, 1770
Acquaforte

Vincenzo Marchi (Roma, 1818-1894)
Chiesa di Sant'Urbano alla Caffarella, già Tempio di Bacco, 1849
Disegno preparatorio per l'incisione di
Alessandro Moschetti (notizie 1848-1864)
Veduta del Tempio di Bacco
Matita nera, inchiostro bruno, inchiostro grigio, penna,
acquerellature su carta Whatman

Alessandro Moschetti (notizie 1848-1864)
Veduta del Tempio di Bacco, 1851
Acquaforte su rame con ritocchi a bulino e puntasecca

Alessandro Moschetti (notizie 1864)
Veduta del Tempio di Bacco
Acquaforte con ritocchi a bulino e puntasecca

Walter Crane (Liverpool, 1845- Horsham, 1915)
Veduta dell'acquedotto neroniano da Villa Volkonski, 1871-1873
Gouache su carta moderna

Antonio Bertaccini (Roma, 1823-1906)
Ruderi lungo la via Appia
Matita nera e acquarelli su carta da acquarello Whatman

Olivo Barbieri (Carpi, 1954)
Interno dell'Abbazia della SS.Trinità di Venosa da
 Parco Archeologico, Venosa

collana a cura di Maura Picciau,
Corraini Edizioni, Mantova 2022. Roma

Umberto Prencipe (Napoli, 1879-Roma, 1962)
Formia, la marina di Castellone, 1919
Grafite, acquerelli su carta moderna giallina

Umberto Prencipe (Napoli, 1879-Roma, 1962)
Formia, Palazzo del governatore (ora distrutto), 1931
Grafite, acquerelli su carta moderna giallina

Angelo Rossini (Roma, 1871- 1939)
Canale di Terracina
Acquaforte


Duilio Cambellotti (Roma, 1876-1960)
Le rovine di Terracina
Xilografia

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