FLOWERS Dal Rinascimento all’intelligenza artificiale - Roma, Chiostro del Bramante – dal 14 febbraio al 14 settembre 2025

 FLOWERS Dal Rinascimento all’intelligenza artificiale  

ROMA, Chiostro del Bramante – dal 14 febbraio al 14 settembre 2025



Una mostra tematica sui fiori nella storia dell’arte, un viaggio che coinvolge non solo l’aspetto estetico ma che ne esamina tutte le caratteristiche dalla botanica allo studio più approfondito per comprendere la fragilità e la potenza della natura. I protagonisti sono i fiori con i loro colori e profumi inebrianti che occupano le sale del museo in 90 opere provenienti da dieci diversi musei del mondo: il Louvre, il Musée d'Orsay, il Petit Palais, il Musée des Arts Décoratifs di Parigi e i Royal Botanic Gardens, Kew di Londra. Tra i prestatori figurano anche la Galleria Borghese, la Biblioteca Casanatense, il Badisches Landesmuseum di Karlsruhe e l'Israel Museum di Gerusalemme. 

Austin Young (Fallen Fruit), Il Tempio
dei Fiori (Il Piccolo Paradiso), 2025,
commissioned by
Chiostro del Bramante
for the exhibition Flowers
Courtesy of Austin Young
photo P.Scalise





Il Chiostro del Bramante appare così leggiadro, come un pavillon dans un jardin attuale, ispirato ad una esposizione universale di un secolo fa, affascinante e raffinato, con grandi tende decorate a ramage che morbidamente circondano senza soluzione di continuità a cascata sulla pavimentazione del cortile interno, un’opera di Austin Young/Fallen Fruit (2023). I fiori sono da sempre i simboli evocativi di amore, pace, purezza, fecondità, bellezza, caducità e decadenza, ma anche di rinascita. Essi col loro profumo ci trasmettono emozioni che evocano stati d’animo e ricordi, luoghi e tempi passati. Non solo fiori ma anche temi ad essi strettamente collegati: dall’ecologia e alle dinamiche sociali, svelati da opere di grandi artisti del passato fino ai contemporanei. Un ritorno alla natura che in questi anni si è reso necessario nella cultura globale, che pone l’accento sull’importanza di proteggerne la fragilità sotto il pericolo, sempre presente, di estinzione di alcune specie vegetali e animali come l’abete rosso o le api che con la loro laboriosa missione sono diventate di vitale priorità per l’intero ecosistema.  La mostra, curata da Franziska Stöhr con Roger Diederen, in collaborazione con Suzanne Landau, offre opere ispirate ai fiori dal XVI secolo ad oggi, in cui la realtà aumentata è il nuovo medium espressivo. L’allestimento è un’immersione totale in un paradiso terrestre perduto, da visitare, per alleggerire la nostra realtà storica pesantemente offuscata dalle vicine guerre.  «La bellezza dei fiori è universale, ma la loro interpretazione cambia nel tempo e nello spazio», commenta Natalia de Marco, direttrice artistica del Chiostro del Bramante. «Questa mostra è un invito a riscoprire il potere evocativo di questi straordinari doni della natura». 





Rebecca Louise Law, Calyx, 2023,
dried flowers, copper wire,
variable dimensions
photo P.Scalise


Sono esposti dipinti, sculture, gioielli, manoscritti, arazzi, fotografie, installazioni site-specific, opere di realtà aumentata e d’intelligenza artificiale, opere narranti il rapporto tra l’uomo e la natura, dalla mera rappresentazione alla più accurata tassonomia. Da Jan Brughel in cui i fiori silenziosamente sono i protagonisti muti di un universo simbolico tra il sacro e il profano, tra l’immaginario e la realtà fino ai capolavori più recenti, passando per il periodo d’oro dei fiori quello dei Preraffaelliti, con Edward Burne-Jones e William Morris. Di grande effetto e fascino è il lungo corridoio di Rebecca Louise Law, Calyx, (2023) in cui camminare lentamente avvolti da fiori essiccati, colorati e profumati appesi capovolti e singolarmente ad un filo di rame, una giungla di emozioni visive ed olfattive piacevolissime. Molte le “chicche” tra le quali la corona nuziale dell’imperatrice Elisabetta d’Austria (Monaco di Baviera, 1837- Ginevra, 1898), meglio conosciuta come Sissi, realizzata nel 1854 in occasione delle sue nozze con Giuseppe I d’Austria. Una parure realizzata come un intreccio di fiori di mirto e d’arancio; il primo come simbolo di verginità, bellezza e amore, e il secondo, introdotto solo nel XIX secolo, come simbolo di purezza e fertilità. Un raffinato gioiello di arte orafa ottocentesca in filo d’oro, perle e scaglie di pesce d’argento. 

Artista sconosciuto,
Corona nuziale dell'imperatrice
Elisabetta d'Austria, 1854
Courtesy
Bischöflichen Administration der
Kapellstiftung Altötting
photo P.Scalise



Il video animato di Azuma Makoto, Story of Flowers 1, (2017) è stato inizialmente concepito come progetto didattico-educativo in cui si mostra la vita dei fiori attraverso poetica e coinvolgente narrazione visiva. Nella stessa sala è esposto l’orologio floreale di Ursula Schleicher-Benz, Blumenuhr (2022) dall’originale idea del botanico svedese Carlo Linneo (1707-1778) nella sua Philosophica Botanica (1751), sul comportamento temporale delle piante, identificate secondo il metodo binominale.  Nelle sale sono diffuse le fragranze di quattro importanti fiori nobili usati nella produzione dei profumi: arancio, gelsomino, rosa e tuberosa di Flowers by Campomarzio70. Un’immersione sensoriale che lascerà per lungo tempo una forte e piacevolissima emozione!

Edouard-Théophile Blanchard, Narcisse, 1876 ca., olio su tela 
Courtesy Paris, Musée d'Orsay
photo P.Scalise



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Gallery:

photos P.Scalise

































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