IMPRESSIONISTI SEGRETI

IMPRESSIONISTI SEGRETI     Roma, Palazzo Bonaparte -  Spazio Generali Valore Cultura -   dal 6 ottobre 2019 all' 8 marzo 2020 

Gustave Caillebotte,
  Interno, donna alla finestra, ca. 1880,
olio su tela, 116x89 cm.
collezione privata, cat.rag.Berhaut 140 (ph.P.Scalise)






Palazzo Bonaparte apre le porte al pubblico alla sua prima mostra in grande stile con Impressionisti segretiIl palazzo barocco fu scelto da Maria Letizia Ramolino, madre di Napoleone, come residenza romana per diciotto anni dal 1818 al 1836. Edificio riccamente decorato da affreschi, stucchi, pavimenti e con gli splendidi sette caminetti di Canova, sfoggia il suo mignano, o balconcino, all'angolo tra piazza Venezia e via del Corso dal quale la padrona di casa si godeva il viavai cittadino e i tramonti romani. Le sale sono prive degli arredi che furono donati al Museo Napoleonico di Roma dal conte Primoli, erede Bonaparte.


Camille Pissarro, La siesta a Eragny, 1899, olio su tela, 65x81,1 cm
collezione privata, cat.rag. PDRS 1280 (ph.P.Scalise)

Nel panorama artistico internazionale contemporaneo gli Impressionisti sono sempre stati accolti dal pubblico con entusiasmo e le loro opere sono state riproposte più volte, ma questa mostra è atipica in quanto le cinquanta opere provengono da collezioni private e sono inedite, cioè segrete.  La mostra è stata curata da Claire Durand-Ruel, discendente del noto mercante d’arte Paul che rivoluzionò il sistema dell’arte mondiale e da Marianne Mathieu, direttrice scientifica del Musée Marmottan Monet di Parigi. Paul inventò un metodo innovativo della gestione del mercato dell'arte: sostenendo economicamente e moralmente gli artisti impressionisti come un mecenate e spingendosi in un progetto ben più ardito esportando in America più di trecento opere impressioniste in una grande esposizione nel 1886. Un mercante che ereditò dal padre Edmond, già acquisitore e valorizzatore dei pittori di Barbizon Gli artisti sono ospitati al piano nobile in sale ben allestiste e con un’eccellente illuminazione che permette una visione delle opere senza ombre né riflessi. Da Paul Cézanne a Federico Zandomeneghi, la storia degli Impressionisti attraverso il contributo di tanti autori tra cui Eva Gonzalès e Berthe Morisot. La prima fu allieva di  Èdouard Manet e la seconda presente in mostra non solo come pittrice ma anche come modella, nonché cognata del padre dell’Impressionismo. 
           
 Èdouard Manet,
 Ritratto di Berthe Morisot con la veletta,
ca.1872,
olio su tela, 61,5x47,5 cm
Ginevra, Association des amis du Petit Palais,
cat.rag. JW 207 (ph.P.Scalise)





La intuiamo in Ritratto di Berthe Morisot con la veletta (ca.1872) di Manet. La pittrice con Davanti alla psiche (1890) ripropone la sua invenzione del tema della donna alla toeletta imitato poi da Manet, Degas e da Toulouse-Lautrec, così come risulta dagli autori del catalogo della mostra retrospettiva su Berthe al Musée d’Orsay nel 2019 (vedi Femme à sa toilette, 1875-1880, Institute of Chicago). Tra i miei preferiti, e non solo da me vista la fila di spettatori davanti al dipinto, è La siesta a Eragny di Camille Pissarro (1899) che in un’esposizione nella galleria di Paul Durand-Ruel di Parigi nel 1901 fu elogiato dai critici come composizione incisiva, poesia dei campi e come uno dei suoi quadri migliori.









Berthe Morisot, Davanti alla psiche, ca.1890
olio su tela, 55x46 cm
Martigny, Collezione Fondazione
Pierre Gianadda,
cat.rag.CMR 269 (ph.P.Scalise)



          
Una corrente artistica di lunga collocazione storica quella impressionista e con tanti esponenti ma con un’unica finalità, quella di portare la pittura fuori all’aria aperta e di coglierne l’immediatezza dell’attimo attraverso la luce e il colore della natura vibrante e sensoriale.  I pittori presenti oltre ai già citati sono Gustave Caillebotte, Henri-Edmond Cross, Paul Gauguin, Armand Guillaumin, Achille Laugé, Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir, Paul Signac, Alfred Sisley e Théo van Rysselberghe. Una curiosità legata al tempo e allo spazio è la morte di Madame Mère, il 2 settembre del 1836 e la nascita tra il 1830 e il 1840 degli artisti impressionisti: due mondi in questa mostra che per poco non si sono incontrati o forse sì: oggi.






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