FRANCESCO CASORATI OPERA INCISA

FRANCESCO CASORATI OPERA INCISA (1952-1995) Museo dell'Istituto centrale per la Grafica - Roma, dal 9 maggio al 1 luglio 2018


Francesco Casorati 

E’ sempre al Museo dell’Istituto centrale per la Grafica di Roma che si possono incontrare incisori contemporanei, un luogo che conserva opere antiche pregevoli ma che attraverso il suo team scientifico ci porta alla scoperta di grandi autori non sempre ben conosciuti, nemmeno dai più esperti conoscitori d’arte. E’ un’occasione per apprezzare ancor di più il nostro ricco Novecento artistico.        
Casorati, Costruzione Fantastica, 1953,
Acquaforte e puntasecca su ottone



Le opere esposte a Via della Stamperia sono del periodo compreso tra il ’52 e il ’95, quarantacinque anni di lavori artistici di Francesco Casorati (Torino, 1934-2013) figlio dei pittori Felice e Daphne Maugham. Sono circa sessanta le opere grafiche di cui quindici recentemente donate dall’Archivio Casorati, opere che per ragioni conservative possono essere esposte solo temporaneamente. Tre sale espositive e un video in cui lo stesso Casorati parla della sua teoria dell’arte in cui non esiste l’ispirazione come momento precedente e necessario alla creazione; un diverso rigorismo estetico che congiunge all’autorevolezza di papà Felice, un tipo di diretta familiarità.  
Casorati, Pescheria, 1966, acquaforte e acquatinta su ottone 
L’importanza dell’incisione è rivalutata dagli artisti del nostro Novecento, non più ancella di altri generi,  libera e slegata dalla funzione divulgativa e di promozione per la sua facilità nella riproduzione. Casorati si cimenta in pratiche nuove estremizzando e sconfinando dalle tecniche tradizionali, esplorando strade mai battute, usando materiali come il linoleum per la copertina del mensile l’Orsa Minore, 1951, e osando il gesso, vedi le due gipsografie Leggenda, 1952, e Paesaggio animato, 1958. 

Casorati, Il teatrino sulle rotelle, 1969
acquaforte e acquatinta a colori

Una sorta di segno continuo nei virtuosismi geometrici ora lineari ora concentrici conducono verso sentieri forzati di contorti labirinti ludici, nelle varianti del libero arbitrio, del giogo freudiano tra fantasia e realtà, tra inconscio e conscio. Scelte obbligate o libere del vivere quotidiano. Casorati si cimenta in ardite prove di morsura, con estremizzanti rese di segno e di colori. Esplora tutte le modalità della linea libera e di quella geometrica nelle griglie prospettiche in cui figure bidimensionali fluttuano nella rigida tridimensionalità. Creazione di un luogo virtuale o più semplicemente teatrale-metafisico.  




Casorati, Farfalla n.3, 1979, acquaforte
e acquatinta su zinco a colori stampata su fondino


Casorati, Farfalla n.4, 1979, acquaforte
e acquatinta su zinco a colori, stampata su fondino

Casorati, La farfalla specchiata II stato, 1983, acquaforte e acquatinta su due
matrici su zinco, stampata su fondino

Nella XXXI Biennale di Venezia del 1962 nel Padiglione Italia espone Figurazioni, Figura, Immagini, Battaglia, Il fiume, Battaglia sulla collina. Questa edizione vede insieme grandi artisti tra cui Arp, Boccioni, Braque, Calder, Carrà, Chagall, Ernest, Giacometti, Hartung, Matisse, Mirò, Nolde, Sironi e Vedova. Influssi diversi e diverse interpretazioni in cui l’artista esprime al meglio lo spirito del tempo nel clima internazionale. Ma è negli anni Settanta che attraverso l’uso dei marcati contorni egli trova la sua forma espressiva più netta e pura. E’ un artista che insegna prima ornato al Liceo artistico e poi, dal 1972, decorazione all’Accademia Albertina di Torino. Nella Farfalla n.3 e n.4 le lepidottere sono decostruite e si ricompongono nelle Sequenze di farfalle tutte del 1979. Successivamente riprese nel 1983 in uno spazio nuovo. Funzioni cognitive dedotte da rapporti emotivi ed affettivi se si vuol darne una chiave psicoanalitica alla Rorschach. 
Casorati, Il passero dispettoso, 1982,
acquatinta, stampata su fondino.
Archivio Casorati.

Nel curatissimo catalogo Maria Antonella Fusco, Dirigente dell’Istituto centrale per la Grafica, spiega le ragioni non casuali di questa mostra nate nel 2013 con Anna Onesti, organizzata e curata da Rita Bernini, rispettivamente restauratrice e direttore dello stesso. Testi di Franco Fanelli e biografia con antologia critica di Cristina Valota. 
Fino al  primo luglio si potrà intraprendere il viaggio nell’infanzia e negli affetti di un sensibile artista, nei segni e nei temi a lui cari per ritrovare anche un po' i nostri.

per maggiori informazioni visita il sito

Galleria:


Casorati, Il merlo e lo stagno, 1982,
acquatinta su zinco stampata su fondino. Archivio Casorati

Casorati, L'albero e la nave, 1992, acquaforte su zinco,
stampata su fondino. Archivio Casorati.

Casorati, Fogli d'album, 1992, acquaforte su zinco, morsura aperta
e stampata su fondino.Archivio Casorati.

Casorati, Quattro quadrati o L'ultimo albero,
1992, acquaforte e acquatinta su zinco su
quattro matrici e imprimitura a colori

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