L'ARTE AFRICANA e lo spirito della diversità

L'ARTE AFRICANA e lo spirito della diversità

Maschera Fang, Gabon.
Legno dipinto h cm 48,
Musée National d'Art Moderne
Centre Georges Pompidou, Parigi

Una grande riscoperta per il mercato dell’arte è l’arte africana, nella sua totalità, dalla tribale alla più recente, con i miei Afroriciclanti moderni, genieri di nuovi ponti verso l’Occidente. Dalla funzione magica dell’arte tribale, misteriosa e incomprensibile per la nostra cultura, in cui si mescolavano gli spiriti degli antenati, le premonizioni, le paure e le speranze dei popoli racchiuse in manufatti come maschere, statuette, troni e amuleti. L’Africa è un continente esteso e con un’alta densità di popolazione solo nelle grandi città e nei cinquantaquattro stati che la compongono si può notare la stessa iconografia  che si presenta con tratti comuni a  macchia di leopardo. 
Reliquiario Kota, Gabon, (?).
Legno, rame e ottone. h cm 57,2,
coll.privata

Tali tratti sono divisi generalmente solo per generi: se per la donna erano destinate sculture propizie per la riproduzione e per la conservazione del gruppo tribale per l’uomo si preferivano quelle che ne esaltassero la forza virile e fisica, o le capacità venatorie. I riti scandivano ogni aspetto nel ciclo naturale della vita sociale. L’artista era un artigiano e non firmava mai le sue creazioni perché appartenevano alla comunità. Le maschere e le sculture erano concepite per funzioni magiche non decorative.Un primitivismo risultato di uno scarso sviluppo tecnologico che durante la cultura del Novecento rivitalizza tutta l’arte come linfa vera e non corrotta, capace di grande espressività. Molti artisti come Picasso, Matisse, Kirchner, Mirò, Derain, Brancusi, Gab, Giacometti e Modigliani ne traggono ispirazione. 
Maschera Dan, Costa d'Avorio o Liberia.
Legno, h cm 24,5,
Musée de l'Homme, Parigi

Dai tempi remoti della schiavitù e del colonialismo all’appropriazione di modelli culturali tribali il passo è breve. La stessa colonizzazione ha distrutto la storia di intere tribù e in alcuni casi per una mancanza di tradizione scritta è stato impossibile ricostruire la cultura di quei popoli. Mostrare la figura nel modo più diretto non implica una denigrazione in termini artistici ma una semplificazione per un’immediata fruibilità espressiva di grande effetto. Il fine primario era quello di trasmettere la forza del potere, di un capo, di una tribù, degli avi o degli elementi. L’uso di questi oggetti è per noi unicamente decorativo eppure così affascinante ed empatico, pare vogliano restituire l’energia con la quale sono stati creati. La bellezza aggressiva della scultura e la varietà dei forti colori dei tessuti 
accese dei colori dell’Africa.



Maschera Oba, Vanuatu. Corteccia d'albero e fibre,
h cm 15, Musée de l'Homme, Parigi.


I primi grandi collezionisti sono stati il franco-piemontese Jean Pigozzi e la stilista Agnes B. Lo scorso marzo la casa d’aste Sotheby’s si è occupata di arte africana moderna e contemporanea vendendo i lotti ad un prezzo più alto di vendita superiore allo stimato. La casa d’aste Babuino di Roma in questi giorni ha messo in vendita una collezione di arte africana e prossimante se ne prevedono altre. E come disse Picasso: Non so da dove viene, non so a cosa serve, ma capisco benissimo quello che l’artista voleva fare!



Brancusi, Musa addormentata, 1910. Bronzo,
cm 16,1 x 27,7 x 19,3,
The Art Institute of Chicago, Chigaco.
Derain, Donna dal collo lungo,
1945-1950. Bronzo, h cm 32.
Coll. privata
Derain, Testa triangolare
1945-1950. Bronzo,
h cm 19,5
Coll.privata

Picasso, Disegno per Les Demoiselles
d'Avignon, 1907, olio su cartone,
Berggruen, Parigi
Giacometti, La coppia, 1926.
Bronzo, cm 60 x 40 x 19,
Kunsthaus,
Fondazione Giacometti,Zurigo.
Picasso, Due nudi,
autunno-inverno 1906, olio su tela,
cm 151,3 x 93,The Museum of Modern Art,
New York.

Picasso, Il bacio, 1925, olio su tela,
cm 130,5 x 97,7
Museo Picasso, Parigi.


Post popolari in questo blog

BOLLE DI SAPONE Forme dell’utopia tra vanitas, arte e scienza

GIORGIO DE CHIRICO E LA NEOMETAFISICA

LUIGI BARTOLINI: LA PITTURA E' UN UMORE DELLE ANIME INNAMORATE